Marcos A. Gutiérrez

Marcos Antonio Gutiérrez è un pittore dell’Honduras che vive e lavora a Roma.

Pur ancora giovane, denota già la maturità necessaria per cogliere l’importanza dello sguardo.

Egli osserva il mondo in cui è immerso, le dinamiche del vivere quotidiano, le persone. Gli stessi sguardi degli altri individui, in prevalenza donne, catturano il suo.

Lo sguardo è la via che conduce all’anima e parla dell’essenza dell’essere umano. Non mente.

L’espressionismo di Gutiérrez è vero e maturo. Un rifiuto delle ombre che manifesta la volontà dell’artista di dare voce soltanto ai soggetti ritratti, senza doppi sensi o secondi fini. Egli pretende di catturare la verità e sceglie persone genuine, pulite, prive di scheletri nell’armadio. Abiura il senso visivo e la bellezza stilistica per superare la barriera e la banalità dell’immagine con l’intento di catturare l’anima.

La geometria del triangolo compare in alcune opere, in cui Gutiérrez racchiude il bisbiglio, come nota particolare, singolarità che conferma la regola dell’essere trasparenti.

L’artista ritrae anche la natura e gli animali, con uno stile capace di umanizzarli. Un chiaro messaggio ch’egli invia al mondo, sempre più lanciato verso il depauperamento del pianeta in nome del progresso. Gutiérrez dice di fare attenzione, di meditare sul futuro, di essere più rispettosi delle altre forme di vita e dell’ambiente in cui viviamo.

In molte sue opere, blu sono le pareti. Blu le vesti e gli sfondi. Il blu è il colore della meditazione, della parte più inconscia e spirituale. Peculiarità che dimostra come l’artista auspichi di tornare a una società del pensiero, cancellando il presente, in cui, invece, prevalgono la tecnica e le logiche del progresso idealizzato dal turbocapitalismo.

Spesso ci sono anche rossi, che trasmettono energia, passione, ma anche turbolenza, in una fase della vita in cui l’artista si pone continue domande su se stesso, sul mondo e sul suo ruolo sul pianeta.

E proprio il pensiero denota la vivacità di Gutiérrez e lo rende singolare, mai banale.

Un artista in cui il bianco degli sguardi è una via ch’egli traccia verso il futuro. Un orizzonte in cui cerca un miglioramento per la società e per se stesso e la speranza di realizzare i propri sogni.